Tu sapesti con arte, e con ingegno 250Prender costui ad gli amorosi lacci,
Però convien, che presto qualche segno
Verso di lui benigno, e lieto facci.
Altrimenti ripien d’ira, e di sdegno
Convien, che morto alla tua porta adiacci; 255Poi satisfaccia all’amoroso inganno
Venere Dea con tua vergogna, e danno.
Da ogni parte dunque se’ constretta
A rispondere, o Donna, a chi ti chiama;
Dall’un canto ti sforza la vendetta 260Contro a colei, che amata non ama.
Dall’altro canto il premio che si aspetta
A chi seguir d’Amore il Regno brama;
Però posa ogni voglia altera, e schiva,
E fa’ con lui felice, e lieta viva.