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dell’ambizione. 427

Quando, che nati Cain, ed Abello,
     Col Padre loro, e della lor fatica
     24Vivendo lieti nel povero ostello.
Potenzia occulta, che in Ciel si nutrica
     Tra le stelle, che quel girando serra,
     27Alla natura umana poco amica;
Per privarci di pace, e porci in guerra,
     Per torci ogni quiete, ed ogni bene,
     30Mandò due Furie ad abitare in terra.
Nude son queste, e ciascheduna viene
     Con grazia tale, che agli occhi di molti
     33Pajon di quella, e di diletto piene.
Ma ciascheduna d’esse ha quattro volti
     Con otto mani; e queste cose fanno
     36Ti prenda, e volga, ovunque una si volti
Con queste Invidia, Accidia, ed Odio vanno
     Della lor peste riempiendo il mondo,
     39E con lor Crudeltà, Superbia, e Inganno.
Da queste Concordia è cacciata in fondo;
     E per mostrar la lor voglia infinita
     42Portano in mano un’urna senza fondo.
Per costor la quiete, e dolce vita,
     Di che l’albergo d’Adam era pieno,
     45Si fu con pace, e carità fuggita.
Queste del lor pestifero veneno
     Contro al suo buon fratel Cain armaro,
     48Empiendogli il grembo, il petto, e il seno.
E loro alta possanza dimostraro,
     Poichè potevan far ne’ primi tempi
     51Un petto ambizioso, un petto avaro.
Quando gli uomin viveano e nudi, e scempi
     D’ogni fortuna, e quando ancor non era
     54Di povertà, nè di ricchezza esempi.