Ed ha due volti questa antica strega,
L’un fero, e l’altro mite; e mentre volta, 57Ora ti vede, or ti minaccia, or priega.
Qualunque vuol entrar, benigna ascolta;
Ma con chi vuole uscirne poi s’adira, 60E spesso del partir gli è la via tolta.
Dentro con tante ruote vi si gira,
Quanto vario è salire a quelle cose, 63Dove ciascun, che vive, pon la mira.
Sospir, bestemmie, e parole ingiuriose
S’odon per tutto usar da quelle genti, 66Che dentro al segno suo fortuna ascose.
E quanto son più ricchi, e più potenti,
Tanto più in lor discortesia si vede; 69Tanto son del suo ben men conoscenti.
Perchè tutto quel mal, che in voi procede,
S’imputa a lei, e s’alcun ben l’uom trova, 72Per sua propria virtude averlo crede.
Tra quella turba variata, e nuova
Di que’ conservi, che quel loco serra, 75Audacia, e gioventù fa miglior prova.
Vedevisi il timor prostrato in terra
Tanto di dubbj pien, che non fa nulla; 78Poi penitenza e invidia gli fan guerra.
Quivi l’Occasion sol si trastulla,
E va scherzando fra le ruote attorno 81La scapigliata, e semplice fanciulla.
E quella ruota sempre notte, e giorno
(Perchè il Ciel vuole) a lui non si contrasta 84Ch’Ozio, e Necessità le volti intorno.
L’una racconcia il mondo, e l’altro il guasta,
Vedesi ad ogni tempo, ed a ogni otta 87Quanto val pazienzia, e quanto basta.