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DELL’ASINO D’ORO 401

Bastiti questo, che dietro, e d’avanti
     Ci son cervi, pantere, e leopardi,
     78E maggior bestie assai, che leofanti.
Ma fa, che un poco al dirimpetto guardi
     Quell’ampia porta, che all’incontro è posta,
     81Nella quale entrerem, benchè sia tardi.
     E prima ch’io facessi altra risposta,
     Tutta si mosse, e disse: sempremai
     84Si debbe far piacer, quando e’ non costa.
Ma perchè, poi che dentro tu sarai,
     Possa conoscer del loco ogni effetto,
     87E me’ considerar ciò che vedrai;
Intender debbi che, sotto ogni tetto
     Di queste stanze, sta d’una ragione
     90D’animal brutti, come già t’ho detto.
Sol questa non mantien tal condizione,
     E come avvien nel Mallevato vostro,
     93Che vi va ad abitar ogni prigione;
Così colà in quel loco, ch’io ti mostro,
     Può ir ciascuna fiera a diportarsi,
     96Che per le celle stan di questo chiostro.
Tal che veggendo quella potrà farsi,
     Senza riveder l’altre ad una ad una,
     99Dove sarebbon troppi passi sparsi.
Ed anche in quella parte si raguna
     Fiere, che son di maggior conoscenza,
     102Di maggior grado, e di maggior fortuna.
E se ti parran bestie in apparenza,
     Ben ne conoscerai qualcuna in parte
     105A’ modi, a’ gesti, agli occhi, alla presenza.
Mentre parlava, noi venimmo in parte
     Dove la porta tutta ne appariva,
     108Con le sue circostanze a parte a parte.