E se alle mie parole tu non credi,
Risguarda un po’ come intorno ti stanno, 132E chi ti guarda, e chi ti lecca i piedi.
E la cagion del guardar ch’elle fanno
È che a ciascuna della tua rovina 135Rincresce, e del tuo male, e del tuo danno.
Ciascuna, come te, fu peregrina
In queste selve, e poi fu trasmutata 138In queste forme dalla mia Regina.
Questa propria virtù dal Ciel gli è data,
Che in varie forme faccia convertire, 141Tosto che ’l volto d’un uom fiso guata.
Per tanto a te convien meco venire,
E di questa mia mandra seguir l’orma, 144Se in questi boschi tu non vuoi morire,
E perchè Circe non vegga la forma,
Del volto tuo, e per venir segreto, 147Te ne verrai carpon fra questa torma.
Allor si mosse con un viso lieto;
Ed io, non ci veggendo altro soccorso, 150Carpendo con le fiere le andai dietro,
Infra le spalle d’un cervio, e d’un orso.