Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
377 |
DELL’ASINO D’ORO
DI
NICCOLÒ MACHIAVELLI.
CAPITOLO PRIMO.
Che sotto forma d’un Asin soffersi,
3Canterò io, purchè fortuna voglia.
Non cerco ch’Elicona altr’acqua versi,
E Febo posi l’arco, e la faretra,
6E con la lira accompagni i miei versi;
Sì perchè questa grazia non s’impetra
In questi tempi; sì perch’io son certo,
9Che al suon d’un raglio non bisogna cetra.
Nè cerco averne prezzo, premio o merto;
Ed ancor non mi curo, che mi morda
12Un detrattore, o palese, o coperto,
Ch’io so ben quanto gratitudo è sorda
A’ preghi di ciascuno; e so ben quanto
15De’ benefizj un Asin si ricorda.
Morsi, o mazzate io non istimo tanto,
Quant’io soleva, sendo divenuto
18Della natura di colui, ch’io canto.
S’io fossi ancor di mia prova tenuto
Più ch’io non soglio, così mi comanda
21Quell’Asin, sotto il quale io son vissuto.