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DECENNALE SECONDO


GLi alti accidenti, e fatti furiosi,
     Che in dieci anni seguenti sono stati,
     3Poichè tacendo la penna riposi:
Le mutazion de’ Regni, Imperj, e Stati,
     Successe pur per l’Italico sito,
     6Dal consiglio divin predestinati,
Canterò io; e di cantare ardito
     Sarò fra molto pianto, benchè quasi
     9Sia per dolor divenuto smarrito.
Musa, se mai di te mi persuasi,
     Prestami grazia, che il mio verso arrivi
     12Alla grandezza de’ seguiti casi;
E dal tuo fonte tal grazia derivi
     Di cotanta virtù, che il nostro canto
     15Contenti almanco quei che sono or vivi.
Era sospeso il mondo tutto quanto,
     Ognun teneva le redine in mano
     18Del suo destrier affaticato tanto;
Quando Bartolommeo detto d’Alviano,
     Con la sua compagnia, partì del Regno,
     21Non ben contento del gran Capitano;
E per dar loco al bellicoso ingegno,
     O per qualunque altra cagion si fosse,
     24D’entrar in Pisa avea fatto disegno.