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randagio. E non si fece mai la fiera a Prato, che io non vi andassi; e non c’è castel veruno all’intorno, dove io non sia stato; e ti vo’ dire più là: io sono stato a Pisa ed a Livorno, oh va’!

Ligurio
Voi dovete avere veduto la carrucola di Pisa.
Nicia
Tu vuo’ dire la Verrucola.
Ligurio
Ah! sì, la Verrucola. A Livorno, vedesti voi il mare?
Nicia
Bene sai che io il vidi!
Ligurio
Quanto è egli maggiore che Arno?
Nicia
Che Arno? Egli è per quattro volte, per più di sei, per più di sette, mi farai dire: e’ non si vede se non acqua, acqua, acqua.
Ligurio
Io mi maraviglio, adunque (avendo voi pisciato in tante neve) che voi facciate tanta difficoltà d’andare ad uno bagno.
Nicia
Tu hai la bocca piena di latte. E’ ti pare a te una favola avere a sgominare tutta la casa? Pure, io ho tanta voglia d’avere figliuoli, che io son per fare ogni cosa. Ma parlane un poco tu con questi maestri, vedi dove e’ mi consigliassino che io andassi; e io sarò intanto con la donna, e ritroveremci.
Ligurio
Voi dite bene.



SCENA TERZA.


LIGURIO, E CALLIMACO.


Ligurio
Io non credo che sia nel mondo el più sciocco uomo di costui; e quanto la fortuna lo ha favorito! Lui ricco, lei bella donna, savia, costumata, ed atta a governare un regno. E parmi che rare volte si verifichi quel proverbio ne’ matrimoni, che; Dio fa gli uomini, e’ si appaiono; perchè spesso si vede uno uomo ben qualificato sortire una bestia e, per avverso, una prudente donna avere un pazzo. Ma