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PROLOGO.



Iddio vi salvi, benigni uditori,
     Quando e’ par che dependa
     Questa benignità da lo esser grato.
     Se voi seguite di non far romori,
     5Noi vogliam che s’intenda
     Un nuovo caso in questa terra nato.
     Vedete l’apparato,
     Qual or vi si dimostra:
     Questa è Firenze vostra,
     10Un’altra volta sarà Roma, o Pisa,
     Cosa da smascellarsi delle risa.
Quell’uscio, che mi è qui in sulla man ritta,
     La casa è d’un dottore,
     Che ’mparò in sul Buezio legge assai;
     15Quella via, che è colà in quel canto fitta,
     È la via dello Amore,
     Dove chi casca non si rizza mai.
     Conoscer poi potrai
     All’abito d’un Frate
     20Qual Priore o Abbate
     Abita el tempio che all’incontro è posto,
     Se di qui non ti parti troppo tosto.
Un giovane, Callimaco Guadagni,
     Venuto or da Parigi
     25Abita là in quella sinistra porta.
     Costui fra tutti gli altri buon compagno,
     A’ segni ed a’ vestigj