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oggi scrivono, è la vostra, e per consequenza vostra; e la vostra non è comune colla loro: la qual lingua ancorachè con mille sudori cerchino d’imitare, nondimeno, se leggerai i loro scritti, vedrai in mille luoghi essere da loro male, e perversamente usata, perch’egli è impossibile che l’arte possa più che la natura. Considera ancora un’altra cosa, se tu vuoi vedere la dignità della tua lingua patria, che i forestieri che scrivono, se prendano alcuno soggetto nuovo dove non abbiano esemplo di vocaboli imparati da voi, di necessità conviene che ricorrano in Toscana; ovvero se prendano vocaboli loro, gli spianino ed allarghino all’uso Toscano; che altrimenti nè essi, nè altri gli approverebbono. E perchè e’ dicono che tutte le lingue patrie son brutte s’elle non hanno del misto dimodochè veruna sarebbe brutta, dico ancora che quella che ha di esser mista men bisogno, è più laudabile, e senza dubbio ne ha men bisogno la Fiorentina. Dico ancora, come si scrivono molte cose, che senza scrivere i motti, ed i termini proprj patrii non sono belle; e di questa sorte sono le commedie, perchè, ancora che il fine d’una commedia sia proporre uno specchio d’una vita privata, nondimeno il suo modo del farlo è con certa urbanità, e con termini che muovano riso, acciocchè gli uomini correndo a quella dilettazione, gustino poi l’esemplo utile, che vi è sotto; e perciò le persone comiche difficilmente possono essere persone gravi, perchè non può esser gravità in un servo fraudolente, in un vecchio deriso, in un giovane impazzato d’amore, in una puttana lusinghiera, in un parasito goloso; ma ben risulta da questa composizione d’uomini effetti gravi e utili alla vita nostra. Ma perchè le cose sono trattate ridicolosamente, conviene usare termini e motti che facciano questi effetti, i quali termini, se non son proprj, e patrj, dove sieno soli, interi e noti, non muovono nè posson muovere; donde nasce, che uno che non sia Toscano non farà mai questa parte bene, perchè se