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non si parte dall’ordinario, ma perchè simili siti ognuno gli sa fare forti, importa meno. Il conte Pietro starà qui domani e l’altro, e ci sforzereno di trarli del capo se altro vi sarà; e io ho atteso ad udire, perchè non mi intervenisse come a quel Greco con Annibale. Vi ringrazio ec.
- Adì 4. Aprile 1526.
Niccolò Machiavelli.
XXXV.
AL MEDESIMO.
Io non vi ho scritto poi che partii di costì, perchè ho il capo sì pieno di baluardi, che non vi è potuto entrare altre cose. Si è condotta la legge per l’ordinario in quel modo e con quell’ordine che costì per nostro Signore si divisò. Aspettasi a pubblicare il magistrato, e a gire più innanzi coll’impresa, che di costì venga lo scambio a Chimenti Sciarpelloni, il quale dicono che, per essere indisposto, non può attendere a simili cose. Converrà ancora fare lo scambio di Antonio da Filicaja, al quale avanti jeri cadde la gocciola, e sta male. Maravigliasi il Cardinale non avere avuto risposta di Chimenti, e si comincia a dubitare di qualche ingambatura: pure non si crede, sendo la cosa tanto innanzi.
Io ho inteso i romori di Lombardia, e conoscesi da ogni parte la facilità che sarebbe trarre quelli ribaldi di quel paese. Questa occasione per l’amor di Iddio non si perda, e ricordatevi che la fortuna, i cattivi nostri consigli, e peggiori ministri avevano condotto non il Re, ma il Papa in prigione. Ne lo hanno tratto i cattivi consigli di altri e la medesima fortuna. Provvedete, per l’amor di Iddio ora in modo che Sua Santità ne’ medesimi pericoli non ritorni, di che voi non sarete mai sicuri, sino a tan-