Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/105


85

presto farebbe aggirare il cervello agli Spagnuoli, e variare i disegni loro, che hanno pensato forse rovinare la Toscana e la Chiesa senza ostacolo. Potrebbe far mutare opinione al Re, e volgersi a lasciare l’accordo e pigliare la guerra, veggendo di avere a convenire con genti vive, e che oltre alle persuasioni gli mostrano i fatti, e se questo rimedio non ci è, avendo a far guerra, non so qual ci sia; nè a me ne occorre altro, e legatevi a dito questo, che se il Re non è mosso con forze, e autorità, e con cose vive, osserverà l’accordo, e vi lascerà nelle peste, perchè essendo venuto in Italia più volte, e voi avendogli o fatto contro, o stati a vedere, non vorrà che anco questa volta gl’intervenga il medesimo.

La Barbera si trova costì; dove voi gli possiate far piacere io ve la raccomando, perchè la mi dà molto più da pensare che l’Imperatore.

A dì 15. di Marzo 1525.

Niccolò Machiavelli.


XXXIV.

AL MEDESIMO.

Magnifico e maggior mio onorando.


Io ho ricevuto queſto di circa ore 22. la vostra del primo dì del presente, e per non ci essere Roberto Acciajoli, che ne è ito a Monte Gufoni io mi trasferii subito dal Cardinale, e gli dissi quale era l’intenzione di Nostro Signore circa le cose trattate da Pietro Navarra, e come Sua Santità voleva che si traesse da lui tale e sì gagliardo disegno, che desse cuore ad un popolo fatto a questo modo, e tanto che potesse sperare di difendersi da ogni grave e furioso assalto. Sua Signoria Eminentissima disse