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rendersi, spaventandogli con significare loro una vittoria avuta o nuovi aiuti che vengano in loro disfavore. Hanno cerco gli antichi capitani occupare le terre per tradimento, corrompendo alcuno di dentro; ma hanno tenuti diversi modi. Alcuno ha mandato uno suo che, sotto nome di fuggitivo, prenda autorità e fede co’ nemici, la quale dipoi usi in benificio suo. Alcuno per questo mezzo ha inteso il modo delle guardie e, mediante quella notizia, presa la terra. Alcuno ha impedito la porta, ch’ella non si possa serrare, con uno carro e con travi sotto qualche colore, e per questo modo fatto l’entrare facile al nemico. Annibale persuase ad uno che gli desse uno castello de’ Romani e che fingesse di andare a caccia la notte, mostrando non potere andare di giorno per paura de’ nemici, e, tornando dipoi con la cacciagione, mettesse dentro con seco de’ suoi uomini e, ammazzata la guardia, gli desse la porta. Ingannansi ancora gli assediati col tirargli fuora della terra e discostargli da quella, mostrando, quando essi ti assaltano, di fuggire. E molti, tra’ quali fu Annibale, hanno non ch’altro, lasciatosi torre gli alloggiamenti per avere occasione di mettergli in mezzo e torre loro la terra. Ingannansi ancora col fingere di partirsi, come fece Formione ateniese; il quale, avendo predato il paese de’ Calcidensi, ricevè dipoi i loro ambasciadori, riempiendo la loro città di sicurtà e di buone promesse sotto le quali, come uomini poco cauti, furono poco dipoi da Formione oppressi. Debbonsi gli assediati guardare dagli uomini che egli hanno fra loro sospetti; ma qualche volta si suole così assicurarsene col merito come con la pena. Marcello, conoscendo come Lucio Banzio Nolano era volto a favorire Annibale, tanta umanità e liberalità usò verso di lui, che di nemico se lo fece amicissimo. deggiono gli assediati usare più diligenza nelle guardie, quando il nemico si è discostato, che quando egli è propinquo; e deggiono guardare meglio quegli luoghi i quali