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quando il carro va pari e che sono torti lo sostengono mezzo. Ma torniamo alle nostre città e rocche. Usano ancora i Francesi, per più sicurtà delle porte delle terre loro e per potere nelle ossidioni più facilmente mettere e trarre genti di quelle, oltre alle cose dette, un altro ordine, del quale io non ne ho veduto ancora in Italia alcuno esemplo; e questo è che rizzano dalla punta di fuora del ponte levatoio due pilastri, e sopra ciascuno di quegli bilicono una trave; in modo che le metà di quelle vengano sopra il ponte, l’altre metà di fuora. Dipoi tutta quella parte che viene di fuora congiungono con travette, le quali tessono dall’una trave all’altra ad uso di graticola, e dalla parte di dentro appiccano alla punta di ciascuna trave una catena. Quando vogliono adunque chiudere il ponte dalla parte di fuora, eglino allentano le catene e lasciano calare tutta quella parte ingraticolata la quale, abbassandosi, chiude il ponte; e quando lo vogliono aprire, tirano le catene, e quella si viene ad alzare; e puossi alzare tanto che vi passi sotto uno uomo e non uno cavallo, e tanto che vi passi il cavallo e l’uomo, e chiuderla ancora affatto, perch’ella si abbassa ed alza come una ventiera di merlo. Questo ordine è più sicuro che la saracinesca, perchè difficilmente può essere dal nemico impedito in modo che non cali, non calando per una linea retta come la saracinesca, che facilmente si può puntellare. deggiono adunque coloro che vogliono fare una città, fare ordinare tutte le cose dette; e di più si vorrebbe, almeno uno miglio intorno alle mura, non vi lasciare nè cultivare, nè murare, ma fusse tutta campagna dove non fusse nè macchia, nè argine, nè arbori, nè casa che impedisse la vista e che facesse spalle al nemico che si accampa. E notate che una terra che abbia i fossi di fuora con gli argini più alti che il terreno, è debolissima; perchè quegli fanno riparo al nemico che ti assalta e non gli impediscono l’offenderti, perchè facil-