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quello che gli pare; perchè l’uno disordine fa che la vettovaglia non vi viene, l’altro, che la venuta inutilmente si consuma. Però ordinavano gli antichi che si consumasse quella che davano e in quel tempo che volevano; perchè niuno soldato mangiava se non quando il capitano. Il che quanto sia osservato da’ moderni eserciti lo sa ciascuno, e meritamente non si possono chiamare ordinati e sobrj come gli antichi, ma licenziosi ed ebbriachi.
Batista. Voi dicesti nel principio dello ordinare lo alloggiamento, che non volevi stare solamente in su due battaglioni, ma che ne volevi torre quattro, per mostrare come uno esercito giusto si alloggiava. Però vorrei mi dicessi due cose: l’una, quando io avessi più o meno gente, come io avessi ad alloggiare: l’altra, che numero di soldati vi basterebbe a combattere contro a qualunque nemico?
Fabrizio. Alla prima domanda vi rispondo che, se l’esercito è più o meno quattro o semila fanti si lieva od aggiugne ordini di alloggiamenti tanto che basti; e con questo modo si può ire nel più e nel meno in infinito. Nondimeno i Romani, quando congiugnevano insieme due eserciti Consolari, facevano due alloggiamenti e voltavano la parte de’ disarmati l’una all’altra. Quanto alla seconda domanda, vi replico come l’esercito ordinario Romano era intorno a ventiquattromila soldati; ma quando maggiore forza gli premeva, i più che ne mettevano insieme erano cinquantamila. Con questo numero si opposono a dugentomila Francesi, che gli assaltarono dopo la guerra prima ch’egli ebbero co’ Cartaginesi. Con questo medesimo si opposono ad Annibale; e avete a notare che i Romani e i Greci hanno fatto la guerra co’ pochi, affortificati dall’ordine e dall’arte; gli occidentali o gli orientali l’hanno fatta con la moltitudine, ma l’una di queste nazioni si serve del furore naturale, come sono gli occidentali, l’altra della grande ubbi-