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fiume e, sopra quegli, passare. Ma seguitiamo il ragionamento nostro. S’egli accade che uno capitano si conduca col suo esercito tra due monti e che non abbia se non due vie a salvarsi, o quella davanti o quella di dietro, e quelle sieno da’ nemici occupate, ha, per rimedio, di far quello che alcuno ha per l’addietro fatto; il che è: fare dalla parte di dietro una fossa grande e difficile a passare, e mostrare al nemico di volere con quella ritenerlo, per potere con tutte le forze senza avere a temere di dietro, fare forza per quella via che davanti resta aperta. Il che credendo i nemici, si fecero forti di verso la parte aperta e abbandonarono la chiusa, e quello allora gittò uno ponte di legname a tale effetto ordinato sopra la fossa, e da quella parte senza alcuno impedimento passò e liberossi dalle mani del nemico. Lucio Minuzio, Consolo Romano, era in Liguria con gli eserciti, ed era stato da’ nemici rinchiuso tra certi monti donde non poteva uscire. Pertanto mandò quello alcuni soldati di Numidia a cavallo, ch’egli aveva nel suo esercito, i quali erano male armati e sopra cavalli piccoli e magri, verso i luoghi che erano guardati da’ nemici, i quali, nel primo aspetto, fecero che i nemici si missero insieme a difendere il passo; ma, poi che viddero quelle genti male in ordine e, secondo loro, male a cavallo, stimandogli poco, allargarono gli ordini della guardia. Di che come i Numidi si avviddero, dato di sproni a’ cavalli e fatto impeto sopra di loro, passarono senza che quegli vi potessero fare alcuno rimedio; i quali passati, guastando e predando il paese, costrinsero i nemici a lasciare il passo libero all’esercito di Lucio. Alcuno capitano che si è trovato assaltato da gran moltitudine di nemici, si è ristretto insieme e dato al nemico facultà di circondarlo tutto, e dipoi, da quella parte ch’egli l’ha conosciuto più debole, ha fatto forza e, per quella via, si ha fatto fare luogo, e salvatosi. Marco Antonio andando ritirandosi dinanzi all’esercito de’ Parti, s’accorse come i nemici