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riaggi. Dopo i quali ne veniva il corno sinistro co’ suoi carriaggi a spalle e, nell’ultima parte, seguiva il rimanente della cavalleria. Questo era in effetto il modo col quale ordinariamente si camminava. E se avveniva che l’esercito fusse assaltato a cammino da fronte o da spalle, essi facevano a un tratto ritirare tutti i carriaggi o in sulla destra o in sulla sinistra, secondo che occorreva o che meglio, rispetto al sito, si poteva e tutte le genti insieme, libere dagli impedimenti loro, facevano testa da quella parte donde il nemico veniva. Se erano assaltate per fianco, si ritiravano i carriaggi verso quella parte che era sicura, e dell’altra facevano testa. Questo modo, sendo buono e prudentemente governato, mi parrebbe da imitare, mandando innanzi i cavalli leggieri come speculatori del paese, dipoi, avendo quattro battaglioni, fare che camminassero alla fila, e ciascuno con i suoi carriaggi a spalle. E perchè sono di due ragioni carriaggi, cioè pertinenti a’ particolari soldati e pertinenti al pubblico uso di tutto il campo, dividerei i carriaggi pubblici in quattro parti e, ad ogni battaglione, ne concederei la sua parte, dividendo ancora in quarto le artiglierie e tutti i disarmati, acciocchè ogni numero di armati avesse equalmente gli impedimenti suoi. Ma perchè egli occorre alcuna volta che si cammina per il paese, non solamente sospetto, ma in tanto nemico che tu temi a ogni ora di essere assalito, sei necessitato, per andare più sicuro, mutare forma di cammino e andare in modo ordinato, che nè i paesani nè l’esercito ti possa offendere, trovandoti in alcuna parte improvvisto. Solevano in tale caso gli antichi capitani andare con l’esercito quadrato, chè così chiamavano questa forma, non perch’ella fusse al tutto quadra, ma per essere atta a combattere da quattro parti, e dicevano che andavano parati e al cammino e alla zuffa; dal quale modo io non mi voglio discostare, e voglio ordinare i miei due battaglioni, i quali ho preso per regola d’uno esercito, a