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stendervi i tuoi ordini; perchè ne’ luoghi aspri e difficili, non potendo valerti degli ordini tuoi, non vieni ad avere alcuno vantaggio. Quinci nasceva che i Romani quasi sempre cercavano i campi aperti e fuggivano i difficili. Al contrario, come ho detto, dei fare se hai o poche genti o male disciplinate; perchè tu hai a cercare luoghi, o dove il poco numero si salvi, o dove la poca esperienza non ti offenda. Debbesi ancora eleggere il luogo superiore, per potere più facilmente urtarlo. Nondimanco si debbe avere questa avvertenza: di non ordinare l’esercito tuo in una spiaggia e in luogo propinquo alle radici di quella, dove possa venire l’esercito nemico; perchè in questo caso, rispetto alle artiglierie, il luogo superiore ti arrecherebbe disavvantaggio; perchè sempre e commodamente potresti dalle artiglierie nemiche essere offeso senza potervi fare alcuno rimedio, e tu non potresti commodamente offendere quello, impedito da’ tuoi medesimi. Debbe ancora, chi ordina uno esercito a giornata, avere rispetto al sole e al vento, che l’uno e l’altro non ti ferisca la fronte; perchè l’uno e l’altro ti impediscono la vista, l’uno con i razzi, l’altro con la polvere. E di più il vento disfavorisce l’armi che si traggono al nemico e fa più deboli i colpi loro. E quanto al sole, non basta avere cura che allora non ti dia nel viso, ma conviene pensare che, crescendo il dì, non ti offenda. E per questo converrebbe, nello ordinare le genti, averlo tutto alle spalle, acciocch’egli avesse a passare assai tempo nello arrivarti in fronte. Questo modo fu osservato da Annibale a Canne e da Mario contro a’ Cimbri. Se tu fossi assai inferiore di cavalli, ordina l’esercito tuo tra vigne e arbori e simili impedimenti, come fecero ne’ nostri tempi gli Spagnuoli, quando ruppono i Francesi nel Reame alla Cirignuola. E si è veduto molte volte come con i medesimi soldati, variando solo l’ordine e il luogo, si diventa di perdente vittorioso, come intervenne a’ Cartaginesi, i