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tico come inutile rispetto alle artiglierie, doverrebbero fuggire ancora queste. Vorrei intendere anche per che cagione i Svizzeri, a similitudine degli antichi ordini, fanno una battaglia stretta di sei o ottomila fanti, e per quale cagione tutti gli hanno imitati, portando questo ordine quel medesimo pericolo, per conto dell’artiglierie, che si porterebbono quegli altri che dell’antichità si imitassero. Credo che non saprebbero che si rispondere; ma se voi ne dimandassi i soldati che avessero qualche giudicio, risponderebbero, prima, che vanno armati, perchè, sebbene quelle armi non gli difendono dalle artiglierie, gli difendono dalle balestre, dalle picche, dalle spade, da’ sassi e da ogni altra offesa che viene da’ nemici. Risponderebbero ancora che vanno stretti insieme come i Svizzeri, per potere più facilmente urtare i fanti, per potere sostenere meglio i cavalli e per dare più difficultà al nemico a rompergli. In modo che si vede che i soldati hanno a temere molte altre cose oltre alle artiglierie, dalle quali cose con l’armi e con gli ordini si difendono. Di che ne seguita che, quanto meglio armato è uno esercito e quanto ha gli ordini suoi più serrati e più forti, tanto è più sicuro. Tale che, chi è di quella opinione che voi dite, conviene o che sia di poca prudenza, o che a queste cose abbia pensato molto poco; perchè, se noi veggiamo che una minima parte del modo dello armare antico che si usa oggi, che è la picca, è una minima parte di quegli ordini, che sono i battaglioni de’ Svizzeri, ci fanno tanto bene e porgono agli eserciti nostri tanta fortezza, perchè non abbiamo noi a credere che l’altre armi e gli altri ordini che si sono lasciati, sieno utili? dipoi, se noi non abbiamo riguardo all’artiglieria nel metterci stretti insieme come i Svizzeri, quali altri ordini ci possono fare più temere di quella? Con ciò sia cosa che niuno ordine può fare che noi temiamo tanto quella, quanto quegli che stringono gli uomini insieme. Oltre