Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/253

a stare tra questi termini, è facil cosa, disordinati che fussono, tutti riordinarli subito; perchè, ferma che è la bandiera, i Centurioni e i Capidieci possono giudicare a occhio illuogo loro, e, ridottisi i sinistri da sinistra, i destri da destra con le distanze loro consuete, i fanti, guidati dalla regola loro e dalle differenze de’ contrassegni, possono essere subito ne’ luoghi propri; non altrimenti che, se tu scommetti le doghe d’una botte che tu abbi contrassegnata prima, con facilità grandissima la riordini; che non l’avendo contrassegnata, è impossibile a riordinarla. Queste cose con la diligenza e con l’esercizio s’insegnano tosto e tosto s’imparano, e, imparate, con difficultà si scordano, perchè gli uomini nuovi sono guidati da’ vecchi, e con il tempo una provincia con questi esercizj diventerebbe tutta pratica nella guerra. È necessario ancora insegnare loro voltarsi in un tempo e fare quando egli accaggia, de’ fianchi e delle spalle fronte, e della fronte fianchi e spalle. Il che è facilissimo, perchè basta che ogni uomo volti la sua persona verso quella parte che gli è comandato; e dove voltano il volto, quivi viene ad essere la fronte. Vero è che quando si voltano per fianco, gli ordini tornano fuora della proporzione loro, perchè dal petto alle spalle v’è poca distanza, e dall’un fianco all’altro v’è assai distanza; il che è tutto contro all’ordine ordinario delle battaglie. Però conviene che la pratica e la discrezione gli rassetti. Ma questo è poco disordine, perchè facilmente per loro medesimi vi rimediano. Ma quello che importa più, e dove bisogna più pratica, è quando una battaglia si vuole voltare tutta come s’ella fusse un corpo solido. Qui conviene avere gran pratica e gran discrezione, perchè, volendola girare, verbigrazia, in sulla man manca, bisogna che si fermi il corno manco e, quegli che sono più propinqui a chi sta fermo, camminino tanto adagio, che quegli che sono dritto non abbiano a correre; altrimenti ogni cosa si confonderebbe.