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in assai paesi, ei sono tanto distanti gli scritti l’uno dall’altro, che tu non puoi senza loro danno gravissimo raccozzargli per esercitargli; e senza questo esercizio l’ordinanza è inutile, come nel suo luogo si dirà.
Cosimo. Basti sopra questa mia domanda quanto avete detto; ma io disidero ora che voi mi solviate uno altro dubbio. Costoro dicono che tale moltitudine di armati è per fare confusione, scandolo e disordine nel paese.
Fabrizio. Questa è un’altra vana opinione, per la cagione vi dirò. Questi ordinati all’armi possono causare disordine in due modi: o tra loro, o contro ad altri. Alle quali cose si può facilmente ovviare, dove l’ordine per se medesimo non ovviasse; perchè, quanto agli scandoli tra loro, questo ordine gli leva, non gli nutrisce, perchè, nello ordinarli, voi date loro armi e capi. Se il paese dove voi gli ordinate è sì imbelle che non sia, tra gli uomini di quello, armi, e sì unito che non vi sia capi, questo ordine gli fa più feroci contro al forestiero, ma non gli fa in niuno modo più disuniti, perchè gli uomini bene ordinati temono le leggi, armati come disarmati; nè mai possono alterare, se i capi che voi date loro non causano l’alterazione; e il modo a fare questo si dirà ora. Ma se il paese dove voi gli ordinate, è armigero e disunito, questo ordine solo è cagione d’unirgli, perchè costoro hanno armi e capi per loro medesimi, ma sono l’armi inutili alla guerra, e i capi nutritori di scandoli. E questo ordine dà loro armi utili alla guerra e capi estinguitori degli scandoli; perchè subito che in quel paese è offeso alcuno, ricorre al suo capo di parte, il quale, per mantenersi la reputazione, lo conforta alla vendetta, non alla pace. Al contrario fa il capo pubblico; tale che per questa via si lieva la cagione degli scandoli e si prepara quella della unione; e le provincie unite ed effeminate perdono la viltà e man-