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tanodi mare, che è uso a combattere con i venti, con l’acque e con gli uomini, diventerà capitano di terra, dove si combatte con gli uomini solo, che uno di terra non diventerà di mare. E i miei Romani, sapendo combattere in terra e non in mare, venendo a guerra con i Cartaginesi che erano potenti in mare, non soldarono Greci o Spagnuoli consueti in mare, ma imposero quella cura a’ loro cittadini che mandavano in terra, e vinsero. Se lo ferono perchè uno loro cittadino non diventasse tiranno, ei fu uno timore poco considerato; perchè, oltre a quelle ragioni che a questo proposito poco fa dissi, se uno cittadino con l’armi di mare non si era mai fatto tiranno in una città posta in mare, tanto meno avrebbe potuto fare questo con le armi di terra. E, mediante questo, dovevano vedere che l’armi in mano a’ loro cittadini non gli potevano fare tiranni, ma i malvagi ordini del governo che fanno tiranneggiare una città; e avendo quegli buono governo, non avevano a temere delle loro armi. Presero pertanto uno partito imprudente; il che è stato cagione di torre loro di molta gloria e di molta felicità. Quanto allo errore che fa il Re di Francia a non tenere disciplinati i suoi popoli alla guerra, il che quelli vostri allegano per esemplo, non è alcuno, deposta qualche sua particolare passione, che non giudichi questo difetto essere in quel regno e questa negligenza sola farlo debile. Ma io ho fatto troppa grande digressione, e forse sono uscito del proposito mio; pure lo ho fatto per rispondervi e dimostrarvi che non si può fare fondamento in altre armi che nelle proprie, e l’armi proprie non si possono ordinare altrimenti che per via d’una ordinanza, ne’ per altre vie introdurre forme di eserciti in alcuno luogo nè per altro modo ordinare una disciplina militare. Se voi avete letto gli ordini che quelli primi Re fecero in Roma e massimamente Servio Tullo, troverrete che l’ordine delle classi non è altro che una ordinanza per potere di subito mettere insieme uno esercito per