Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
puoi torre chi tu vuoi ne’ paesi che non sono tuoi, ma ti bisogna prendere quelli che vogliono.
Cosimo. E’ si può pure di quelli che voglion venire, torne e lasciarne; e per questo si può chiamare Deletto.
Fabrizio. Voi dite il vero in uno certo modo; ma considerate i difetti che ha tale Deletto in se, perchè ancora molte volte occorre che non è Deletto. La prima cosa: quegli che non sono tuoi sudditi e che voluntarii militano, non sono de’ migliori, anzi sono de’ più cattivi d’una provincia; perchè se alcuni vi sono scandolosi, oziosi, senza freno, senza religione, fuggitisi dallo imperio del padre, bestemmiatori, giucatori, in ogni parte male nutriti, sono quegli che vogliono militare; i quali costumi non possono essere più contrarii a una vera e buona milizia. Quando di tali uomini ti se ne offerisce tanti che te ne avanzi al numero che tu hai disegnato, tu puoi eleggergli; ma, sendo la materia cattiva, non è possibile che il Deletto sia buono. Ma molte volte interviene che non sono tanti ch’egli adempino il numero di che tu hai bisogno; tal che, sendo forzato prendergli tutti, ne nasce che non si può chiamare più fare Deletto ma soldare fanti. Con questo disordine si fanno oggi gli eserciti in Italia e altrove eccetto che nella Magna, perchè non si solda alcuno per comandamento del principe, ma secondo la volontà di chi vuole militare. Pensate adunque ora voi che modi di quegli antichi eserciti si possano introdurre in uno esercito di uomini messi insieme per simile via.
Cosimo. Quale via si avrebbe a tenere adunque?
Fabrizio. Quella che io dissi: scergli di suoi suggetti e con l’autorità del principe.
Cosimo. Negli scelti così introdurrebbesi alcuna antica forma?
Fabrizio. Ben sapete che sì, quando chi li comandasse fusse loro principe o signore ordinario, quando fusse princi-