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vare gli uomini, armargli, ordinargli, e ne’ piccoli e ne’ grossi ordini esercitargli, alloggiargli, e al nimico dipoi, o stando o camminando, rappresentargli. In queste cose consiste tutta la industria della guerra campale, che è la più necessaria e la più onorata. E chi sa bene presentare al nimico una giornata, gli altri errori che facesse ne’ maneggi della guerra sarebbono sopportabili; ma chi manca di questa disciplina, ancora che negli altri particolari valesse assai, non condurrà mai una guerra a onore; perchè una giornata che tu vinca, cancella ogni altra tua mala azione; così medesimamente, perdendola, restono vane tutte le cose bene da te avanti operate. Sendo pertanto necessario prima trovare gli uomini, conviene venire al Deletto di essi, chè così lo chiamavano gli antichi; il che noi diremmo scelta, ma, per chiamarlo per nome più onorato, io voglio gli serviamo il nome del Deletto. Vogliono coloro che alla guerra hanno dato regole, che si eleggano gli uomini de’ paesi temperati, acciò ch’egli abbino animo e prudenza; perchè il paese caldo gli genera prudenti e non animosi, il freddo animosi e non prudenti. Questa regola è bene data a uno che sia principe di tutto il mondo e, per questo, gli sia lecito trarre gli uomini di quegli luoghi che a lui verrà bene; ma volendo darne una regola che ciascun possa usarla, conviene dire che ogni repubblica e ogni regno debbe scerre i soldati de’ paesi suoi, o caldi o freddi o temperati che si sieno. Per che si vede, per gli antichi esempli, come in ogni paese con lo esercizio si fa buoni soldati; perchè, dove manca la natura, sopperisce la ’ndustria, la quale in questo caso vale più che la natura. Ed eleggendogli in altri luoghi, non si può chiamare Deletto, perchè Deletto vuol dire torre i migliori d’una provincia e avere potestà di eleggere quegli che non vogliono, come quegli che vogliono, militare. Non si può pertanto fare questo Deletto se non ne’ luoghi a te sottoposti, perchè tu non