Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
183 |
DELL’ARTE
DELLA GUERRA
DI NICCOLÒ MACHIAVELLI
LIBRO PRIMO.
Erchè io credo che si possa lodare dopo la morte ogni uomo senza carico, sendo mancata ogni cagione e sospetto di adulazione, non dubiterò di lodare Cosimo Rucellai nostro, il nome del quale non sia mai ricordato da me senza lacrime, avendo conosciute in lui quelle parti, le quali in uno buono amico dagli amici, in un cittadino dalla sua patria si possono desiderare. Perchè io non so quale cosa si fusse tanto sua, non eccettuando, non ch’altro, l’anima, che per gli amici volentieri da lui non fusse stata spesa; non so quale impresa lo avesse sbigottito, dove quello avesse conosciuto il bene della sua patria. Ed io confesso liberamente, non avere riscontro tra tanti uomini che io ho conosciuti e pratichi, uomo nel quale fusse il più acceso animo alle cose grandi e magnifiche. Nè si dolse con gli amici d’altro nella sua morte, se non d'essere nato