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non fussino preparate le difese loro, le quali bene ordinate mantengono quegli ancora, che sono non bene ordinati. E così per il contrario i buoni ordini, senza il militare ajuto, non altrimenti si disordinano, che l’abitazioni d’un superbo e regale palazzo, ancorachè ornato di gemme e d’oro, quando senza essere coperte non avessino cosa che dalla pioggia le difendesse. E se in qualunque altro ordine delle cittadi e de’ regni si usava ogni diligenza per mantenere gli uomini fedeli, pacifici e pieni del timore d’Iddio, nella milizia si raddoppiava; perchè in quale uomo debbe ricercare la patria maggiore fede, che in colui che le ha a promettere di morire per lei? In quale debbe essere più amore di pace, che in quello che solo dalla guerra puote essere offeso? In quale debbe essere più timore d’Iddio, che in colui che ogni dì, sottomettendosi a infiniti pericoli, ha più bisogno degli ajuti suoi? Questa necessità considerata bene, e da coloro che davano le leggi agli Imperj, e da quegli che agli esercizj militari erano preposti, faceva che la vita de’ soldati dagli altri uomini era lodata, e con ogni studio seguitata ed imitata. Ma per essere gli ordini militari al tutto corrotti, e di gran lunga dagli antichi modi separati, ne sono nate queste sinistre opinioni, che fanno odiare la milizia, e fuggire la conversazione di coloro che la esercitano. E giudicando io per quello che io ho veduto e letto, che ei non sia impossibile ridurre quella negli antichi modi, e renderle qualche forma della passata virtù, deliberai per non passare questi mia oziosi tempi senza operare alcuna cosa, di scrivere a soddisfazione di quelli che dell'antiche azioni sono amatori, dell'arte della guerra quello che io ne intenda. E benchè sia cosa animosa trat-