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172 sommario delle cose

gliono che tal dichiarazione stia a colui che è tratto, e chi è tratto misura le forze sue, e secondo quelle elegge l’uffizio. E se gli elegge male e’ si ha il danno, e perde per quell’anno la facoltà di andare più a partito, e se vince egli è suo, nè vogliono che ne vadi a partito un altro per darlo a chi ha più favore, perchè parrebbe loro che fosse ingiuria, che un altro gli potesse torre quello che una volta gli è stato dato. Quale pertanto sia migliore di questi due modi, o il Lucchese, o il vostro, o quello de Veneziani, ne lascierò giudicare ad altri. Il consiglio generale, come io dissi, sono settantadue cittadini, i quali con la Signoria si ragunano, e di più ciascuno de’ Signori può nominare tre cittadini, i quali ragunandosi con loro hanno la medesima autorità di loro. Sta questo consiglio un anno, quello del trentasei sei mesi, ed hanno solamente questo divieto che non possono esser rifatti del nuovo quelli che sono del vecchio. Il consiglio de’ trentasei rifa se medesimo; il generale è fatto dalla Signoria, e da dodici cittadini squittinati dai trentasei. E’ questo consiglio generale il principe della città, perchè fa legge, e disfalle, fa triegue, amicizie, confina, ammazza cittadini, ed infine non ha appello, nè alcuna cosa che lo freni, purchè una cosa sia vinta per i tre quarti di esso. Hanno oltre i soprascritti ordini tre secretari, i quali stanno sei mesi. L’offizio di questi è, come diremmo noi, spie o con più onesto nome guardie dello stato, questi possono un forestiero senza altra consulta cacciarlo, o ucciderlo, vegghiano le cose della città, se intendono cosa che sia per offendere lo stato, e che riguardi i cittadini, e’ la riferiscono al Gonfaloniere, alla Signoria, ai colloqui, acciocchè la sia esaminata e corretta. Hanno oltre a questo tre altri cittadini che stanno sei mesi, i quali chiamano condottieri che hanno autorità di soldare fanti, ed altri soldati. Hanno un Potestà Fiorentino che ha autorità nelle cose civili e criminali


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