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questi siano i tali mesi, e quelli i tali, e così assortiti ogni due mesi si pubblicano. Nella distribuzione degli altri uffizi e’ tengono diverso modo da questo. Fanno lo squittino di essi una volta l’anno, in modo che a quell’uffizio che sta sei mesi, e fanno in ogni squittino due uffiziali. Tengono nello squittinare quest’ordine: mandano prima un bando, che avendosi a fare gli uffiziali dell’anno futuro, chi vuole uffizi si vada a fare scrivere. Qualunque adunque vuole ire a partito va a farsi scrivere al cancelliere, e quello mette tutte le polizze de’ nomi di quelli che si fono fatti scrivere in una borsa. Dipoi ragunato che è il consiglio per fare gli uffizi, il cancelliere comincia a trarre da quella bosfa un nome, se colui che è tratto è presente, dice io voglio ire a partito per il tale officio, e così va il partito, se si vince per tre quarti quell’ufficio è fatto, e mettesi da canto, e per quell’ufficio non ne va a partito più, se non è vinto la polizza si straccia, e non può più ire a partito, e trassi un’altra polizza, e quello che è tratto se egli è presente dice a che uffizio e’ vuole ire a partito, e se non è presente ha ordinato chi lo dica per lui, e così si seguita di fare, tanto che siano fatti tutti gli uffizi dell’anno futuro, facendone, come io dissi, due per ognuno di quegli uffizi che stanno sei mesi. E da notare pertanto la differenza di questi modi dallo squittinare dei Fiorentini, e gli altri, perchè nello squittino della Signoria chi squittina va a trovare il bossolo, ed altrove si usa che il bossolo va a trovare chi squittina. Nello squittino degli uffizi altrove si propone quale uffizio si ha a squittinare, e dipoi si traggono gli uomini che vi hanno ad ire a partito, e vogliono che molti vi concorrino, ed ancora che molti vinchino, sia dato a chi ha più favore. Ma i Lucchesi fanno il contrario traggono prima l'uomo, e poi dichiarano a quale uffizio egli abbia ad ire, e vo-


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