onori, e gli utili dello stato, e perchè e’ vogliono che sempre mai a distribuire si trovino trentasei cittadini a sedere almeno, oltre alla Signoria, ogni Signore in ogni ragunata di consiglio può chiamare due arroti, i quali seggono con quella medesima autorità che i trentasei. Il modo del distribuire è questo: eglino imborsano ogni due anni tutti quelli Signori, e Gonfalonieri che nelli due anni futuri debbono sedere, e per fare questo ragunati che fono i Signori con il consiglio de’ trentasei in una stanza a questo ordinata, mettono in un’altra stanza propinqua a quella i segretarj de’ partiti con un frate, ed un’altro frate sta in sull’uscio che è infra le due stanze. L’ordine è, che ciascuno che siede nomina uno il quale gli pare. Comincia adunque il Gonfaloniere a levarsi da sedere, e va e dice nell’orecchio a quel frate che è in su quell’uscio che entra ai segretarj quello, a chi e’ rende il partito, ed a chi e’ vuole che gli altri lo rendino. Dipoi ne va innanzi ai segretarj, e mette una ballotta nel bossolo; tornato che è il Gonfaloniere a sedere va uno de’ Signori di più tempo, poi vanno gli altri di mano in mano, dopo i Signori va tutto il consiglio, e ciascuno quando giugne al frate domanda chi è stato nominato ed a chi egli debbe rendere il partito e non prima, talchè non ha tempo a deliberarsi, se non quel tempo che pena a ire dal frate ai segretarj. Renduto che ciascuno ha il partito, e’ si vota il bossolo, e se gli ha tre quarti del favore egli è scritto per uno dei Signori, se non lo ha è lasciato ire fra i perduti. Ito che è coslui, il più vecchio de’ Signori va e nomina un’altro nell’ orecchio al frate. Di poi ciascuno va a rendergli il partito, e così di mano in mano ciascuno nomina uno, ed il più delle volte torna loro fatta la Signoria in tre tornate di consiglio; e ad avere il pieno loro conviene che gli abbino centotto Signori vinti, e dodici Gonfalonieri, il che come hanno, squittinano infra di loro gli assortitori, i quali assortiscono, che que-