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162 rapporto

ritenere prieghi o speranza o minaccia, mancandoli i denari. E se io dico, che i popoli della Magna sono ricchi, egli è cosi la verità; e fagli ricchi in gran parte, perchè vivono come poveri, perchè non edificano, non vestono, e non hanno masserizie in casa, e basta loro abbondare di pane e di carne, e avere una stufa, dove rifuggire il freddo. Chi non ha dell’altre cose, fa senza esse, e non le cerca. Spendonsi indosso due fiorini in dieci anni, ed ognuno vive fecondo il grado suo a quella proporzione, e nessun fa conto di quello che gli manca, ma di quello che ha di necessità; e le loro necessità fono assai minori che le nostre, e per quello lor costume ne risulta, che non esce denaro del paese loro, sendo contenti a quello, che il lor paese produce, e godono in quella lor vita rozza, e libera, e non vogliono ire alla guerra, se tu non gli soprappaghi, e quello anco non gli basterebbe, se le comunità non gli comandassino, e però all’Imperatore bisogneria molti più denari, che al Re di Spagna, o ad altri che abbia i popoli suoi altrimenti fatti.

La sua facile e buona natura fa che ciascuno che egli ha d’intorno lo inganna: ed hammi detto uno de’ suoi, che ogni uomo, ed ogni cosa lo può ingannare una volta, avveduto che se n’è; ma son tanti gli uomini, e tante le cose, che gli può toccare d’esser ingannato ogni dì, quando e’ se ne avvedesse sempre. Ha infinite virtù, e se temperasse quelle due parti sopraddette, farebbe un uomo perfettissimo, perchè egli è perfetto capitano, tiene il suo paese con giustizia grande, facile nelle udienze, e grato, e molte altre parti da ottimo principe, concludendo che se temperasse quelle dua, giudica ognuno che gli riuscirebbe ogni cosa.

Della potenza della Magna veruno non può dubitare, perch’ella abbonda d’uomini, di ricchezze, e d’armi; e quanto alle ricchezze e’ non v’è comunità che non abbia avanzo di denari


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