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di alamagna. 151

che le potesse maneggiare a suo modo, e che avesse da loro quello che chiedesse e non quello che pare a loro. Ma s’intende la cagione della disunione tra le comunitadi, e gli principi essere i molti umori contrarj, che sono in quella provincia, che venendo a due disunioni generali, dicono che i Svizzeri sono nimicati da tutta l’Alamagna, e li principi dall’Imperatore. E pare forse cosa strana a dire, che gli Svizzeri e le comunitadi sieno nimiche, tendendo ciascuno ad un medesimo segno di salvare la libertà, e guardarsi dai principi. Ma questa loro disunione nasce, perchè gli Svizzeri non solamente sono nimici alli principi, come le comunitadi, ma eziandio fono nimici alli gentiluomini, perchè nel paese loro non è dell’una specie nè dell’altra, e godonsi senza distinzione alcuna d’uomini, fuori di quelli che seggono nelli magistrati, una libera libertà. Questo esempio degli Svizzeri fa paura alli gentiluomini, che sono rimasti nelle comunitadi, e tutta l’industria de’ detti gentiluomini è in tenerle disunite, e poco amiche loro. Sono ancora nimici de’ Svizzeri tutti quelli uomini delle comunitadi, che attendono alla guerra, mossi da una invidia naturale, parendo loro d’essere meno stimati di quelli; in modochè non se ne può raccozzare in un campo sì poco, nè sì gran numero, che non si azzuffino.

Quanto alla nimicizia delli principi con le comunitadi e con gli Svizzeri, non bisogna ragionare altrimenti, fendo cosa nota, e così di quella fra l’Imperatore e detti principi. Ed avete ad intendere, che avendo l’Imperatore il pricipal suo odio contro ai pricipi, e non potendo per se medesimo abbassarli, ha usato i favori delle comunitadi; e per questa medesima cagione da un tempo in quà ha intrattenuti i Svizzeri, con li quali pareva già esser venuto in qualche confidanza. Tanto che considerato tutte queste disunioni in comune, ed aggiuntovi poi quelle, che fono tra l’un principe e l’altro, e l’una comunità


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