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mini, che lo seguono, quando a loro piacesse mangiare seco; che si usa assai.

La pensione che dava il Re di Francia al Re d’Inghilterra, era cinquantamila franchi l’anno, ed era per ricompensa di certe spese fatte dal padre del presente Re d’Inghilterra nella Ducea di Brettagna, la quale è finita e non si paga più.

Al presente non vi è in Francia che un gran Siniscal; ma quando vi sono più Siniscal (non dico grandi, che non è che uno) l’ufficio loro è sopra le genti d’arme ordinarie e straordinarie, le quali per degnità dello ufficio suo sono obbligate ad ubbidirlo.

I governatori delle provincie sono quanti il Re vuole, e pagati come al re pare, e si fanno annuatim, & ad vitam, ut regibus placet; e gli altri governatori, ed anco i luogotenenti delle piccole terre sono tutti messi dal Re. Ed avete a sapere, che tutti gli uffici del regno sono o donati o venduti dal re e non da altri.

Il modo del fare li stati si è, ciascuno anno di Agosto, quando d’Ottobre, quando di Gennajo, come vuole il Re; e si porta la spesa e l’entrata ordinaria di quell’anno per mano de’ generali, e quivi si distribuisce l’entrata secondo l’uscita; e si accresce e diminuisce le pensioni e pensionari come piace al Re.

Della quantità delle distribuzioni delli gentiluomini e pensionari non è numero; ma non si apruova niente per la Camera de’ conti, e basta loro l’autorità del Re.

L’ufficio della camera de’ conti è rivedere i conti a tutti quelli che ministrano danari della corona, come sono generali, tesaurieri, e ricevitori.

Lo studio di Parigi è pagato delle entrate delle fondationi de’ collegi, ma magramente.