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138 | ritratti |
fanterie buone che sieno a petto agli Svizzeri, le gente d’armi senza fanterie non vagliono. Ed ancora il paese è qualificato in modo, che le lance e gente a cavallo male vi si maneggiano; e gli Svizzeri mal volentieri si discostano da’ confini per condursi al piano, lasciandosi indietro, come è detto, le terre grosse e ben munite; dubitando, come interverrebbe loro, che le vettovaglie non mancassino, ed ancora, conducendosi al piano non potere ritornare a sua posta.
Dalla banda di verso Italia non temono, rispeto alli monti Appennini, e per le terre grosse che hanno alle radice di quegli: dove, ogni volta che uno valessi assaltare lo stato di Francia avessi a soprastare, avendo indreo uno paese tanto sterile, bisogneria o che affamassi o che si lasciassi le terre indietro, il che saria pazzia, o che si mettesse ad espugnarle; benché dalla banda d’Italia non temono, e per le ragione dete, e per non essere in Italia principe apto ad assaltargli, e per non essere Italia unita come era al tempo dei Romani.
Dalla banda di mezzodì non teme punto il reame di Francia per esservi la marina: dove sono in quelli porti legni assai, parte del re e d’altri regnicoli, da potere defendere quella parte da uno inopitato assalto: perché a uno premeditato si ha tempo a riparare, perché si mete tempo, per chi lo vuole fare, a prepararlo e meterlo ad ordine, e viene a sapersi per ciascuno. Et in tutte queste provincie tiene ordinariamente guarnigione di gente d’arme per giucare al sicuro.
Spende poco in guardare terre perché li subditi li sono obsequentissimi e forteze non usa fare guardare per il regno. Et a’ confini dove sarebbe qualche bisogno di spendere, standovi le guernigioni delle gente d’arme, manca di quella spesa: perché da uno assalto grande si ha tempo a ripararvi, perché vuole tempo a potere essere fatto e messo insieme.