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di francia. 137

Francia, è tanto cammino e sì sterile che, ogni voltachè i Francesi faccino punta a tali bocche, così a quelle di verso Perpignano, e di verso Ghienna, potrebbe essere disordinato il suo esercito, se non per conto di soccorso, almeno per conto delle vettovaglie, avendo a condursi tanta via; perchè il paese che si lascia dietro è quasi per la sterilità inabitato e quello che è abitato appena ha da vivere per li abitanti. E per questo i Francesi di verso i Pirenei temono poco degli Spagnuoli.

De’ Fiamminghi non temono i Francesi, e nasce perchè i Fiamminghi non ricolgono per la fredda natura del paese da vivere, e massime di grani e vini, i quali bisogna che i tragghino fra di Borgogna e di Piccardia, e d’altri stati di Francia. E dipoi i popoli di Fiandra vivono di opere di mano, le quali merci e mercanzie loro smaltiscono in su le fiere di Francia: cioè di Lione ed a Parigi; perchè dalla banda della marina non vi è dove smaltirle; e di verso la Magna il medesimo, perchè ne hanno e ne fanno più che loro. E però ognivolta che mancassero del commercio con gli Francesi, non avrebbero dove finire le mercanzie e così non solamente mancherebbero delle vettovaglie, ma ancora dello smaltire quello che lavorassero. E però i Fiamminghi mai, se non forzati, avranno guerra con gli Francesi.

Teme assai la Francia de’ Svizzeri per la vicinità loro e per gli repentini assalti che vi possono fare, a che non è possibile per la prestezza loro potere provvedere a tempo. E fanno piuttosto depredazioni e correrie che altro: perchè, non avendo nè artiglierie nè cavalli, e stando le terre Francesi, che gli sono vicine, bene munite non fanno gran progressi. E poi la natura de’ Svizzeri è più atta alla campagna, ed a fare giornata, che allo espugnare e difendere terre; e malvolentieri i Francesi in quelli confini vengono alle mani con loro, perchè, non avendo