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di francia. 133

nei primogeniti, e quelli sono gli veri eredi, e gli altri fratelli stanno pazienti, ed aiutati dal primogenito e fratello loro, si danno tutti alle arme e si ingegnono in quel mestieri di pervenire a grado et ad conditione di potersi comperare uno stato, et con questa speranza si nutricono. E di quì nasce che le gente d’arme franzese sono oggi le migliore che sieno, perché si truovono tutti nobili e figlioli di signori, e stanno ad ordine di venire a tal grado.

Le fanterie che si fanno in Francia non possono essere molto buone, perché gli è gran tempo che non hanno avuto guerra, e per questo non hanno esperienza alcuna. E dipoi sono per le terre tutti ignobili et gente di mestiero; e stanno tanto sottoposti a’ nobili et tanto sono in ogni actione depressi che sono vili. E però si vede che il re nelle guerre non si serve di loro, perché fanno captiva prova, benché vi sieno li guasconi, di chi il re si serve, che sono un poco meglio che gl’altri; e nasce perché sono vicini a’ confini di Spagna, che vengono a tenere un poco dello spagnuolo. Ma hanno fatto, per quello che s’è visto da molti anni in qua, più pruova di ladri che di valenti uomini. Pure nel difendere e assaltare terre fanno assai buona pruova; ma in canpagnia la fanno captiva, che vengono ad essere il contrario de’ Tedeschi e Svizeri, i quali alla campagna non hanno pari, ma per difendere et offendere terre non vagliono. E credo che nasca perché in questi due casi non possono tenere quello ordine della militia che tengono in su’ campi; et però il re di Francia si serve sempre o di svizeri o di lanzcheneche, perché le sue gente d’arme dove si abbia inimico opposito, non si fidono di guasconi. E se le fanterie fussino della bontà che sono le gente d’arme Francesi, non è dubio che li basteria l’animo a defendersi da tutti i principi.

I franzesi sono per natura più fieri che gagliardi o dextri; et in uno primo impeto chi può resistere alla ferocità loro,