pio de’ maggiori vostri accrescere la Repubblica Romana, facendo venire ad abitare in Roma quelli che gli avevano vinti, e così vi è data occasione di accrescere gloriosamente la città. Ma io vi ho solo a dire questo, quello imperio essere fermissimo, che ha i sudditi fedeli, e al suo principe affezionati; ma quello che si ha a deliberare, bisogna deliberare presto, avendo voi tanti popoli sospesi tra la speranza e la paura, i quali bisogna trarre di questa ambiguità, e preoccupargli o con pene, o con premio. L’officzio mio è stato operare in modo che sia in vostro arbitrio, il che è fatto. A voi sta ora il deliberarne quello che torni a comodità e utile della Repubblica. I principi del Senato laudarono la relazione del Consolo; ma essendo causa diversa nelle città e terre ribellate, dissero non si potere consigliare in genere, ma sì in particolare di ciascuna; ed essendo dal Consolo proposta la causa di ciascuna delle terre, fu deliberato per i Senatori, che i Lanuvini fossero cittadini Romani, e renduto loro le cose sacre tolteli nella guerra feciono medesimamente cittadini Romani gli Aricini, Nomentani e Pedani, e a Tusculani furono servati i loro privilegi, e la colpa della loro ribellione fu rivoltata in pochi de’ più sospetti. Ma i Veliterni furono gastigati crudelmente per essere antichi cittadini Romani, e ribellatisi molte volte, però fu disfatta la loro città, e tutti i cittadini di essa mandati ad abitare a Roma. Ad Anzio per assicurarsene mandarono abitatori nuovi, al loro proposito, tolsero loro tutte le navi, e interdissero loro che non ne potessino fare delle altre. Puossi per questa deliberazione considerare, come i Romani nel giudicare di queste loro terre ribellate pensarono, che bisognasse o guadagnare la fede loro con i benefizj, o trattargli in modo, che mai più ne potessero dubitare, e per questo giudicarono dannosa ogni altra via di mezzo che si pigliasse. E venendo dipoi al giudizio usarono l’uno e l’altro termine, beneficando quelli che si poteva sperare di reconciliargli, e quelli altri, di chi non si sperava trattando