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gl’interessi, e rendevano piuttosto timore che servizio. A quello si provò di rimediare collo stabilimento delle milizie nazionali, che egli consigliò ed eseguì. Le conseguenze del furor delle parti, onde era agitata Firenze, i falli dell’imbecille governo di Piero Soderini, potè piuttosto conoscergli che riparargli. Soleva dire rapporto alla condotta del Gonfaloniere, che si era dato tutto in braccio alla Francia = La buona fortuna de’ Francesi ci ha fatto perdere la metà dello Stato; la cattiva ci farà perdere la libertà. =

Niuna predizione politica mai si avverò meglio di quella. Appena le forze della Francia ebbero in Italia declinato, si vide serrarsi sopra Firenze da tutte le parti la tempesta. Rimasta essa nuda ed esposta al risentimento degli Imperiali e degli Spagnuoli, era giunto il tempo di pagar le pene al Pontefice Giulio II. del ricetto dato in Pisa al Concilio. Invano si usarono le rimostranze per liberarli dall’onerosa ed ingiusta contribuzione di centomila fiorini, pretesa dall’Imperatore contro la fede de’ trattati. I Medici esuli furono più generosi delle sostanze della Repubblica, e ne promessero anche di più purchè fussero rimpatriati. Così fu presa a Mantova la risoluzione di mutare lo Stato di Firenze. Quindi avanzatisi gli Spagnuoli nella Toscana, espugnato inaspettatamente e saccheggiato Prato mentre correvano pratiche d’accordo, si sollevò nella Città la parte de’ Medici, e il Gonfaloniere perpetuo Soderini dovè cedere e ritirarsi. La mutazione totale che ne seguì involse nell’infortunio del Gonfaloniere anche il Segretario. Fu il Machiavelli pertanto per tre consecutivi decreti della nuova Signoria, degli 8. 10. e 17. Novembre 1512. prima cassato e privato di ogni ufizio, poi relegato per un anno nel Territorio, e Do-