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eremita e pieno di santità, dopo sei mesi renunziò al pontificato; e fu eletto Bonifazio VIII. I cieli (i quali sapevono come e’ doveva venire tempo che i Franciosi e i Tedeschi si allargherebbono da Italia e che quella provincia resterebbe in mano, al tutto, degli Italiani) acciò che il papa, quando mancasse degli ostacoli oltramontani, non potesse né fermare né godere la potenza sua, feciono crescere in Roma due potentissime famiglie, Colonnesi e Orsini, acciò che, con la potenza e propinquità loro, tenessero il pontificato infermo. Onde che papa Bonifazio, il quale cognosceva questo, si volse a volere spegnere i Colonnesi, e oltre allo avergli scomunicati, bandì loro la crociata contro. Il che, se bene offese alquanto loro, li offese più la Chiesa; perché quella arme la quale per carità della fede aveva virtuosamente adoperato, come si volse, per propria ambizione, ai cristiani, cominciò a non tagliare; e così il troppo desiderio di sfogare il loro appetito faceva che i pontefici, a poco a poco, si disarmavano. Privò, oltra di questo, duoi che di quella famiglia erano cardinali, del cardinalato. E fuggendo Sarra, capo di quella casa, davanti a lui, scognosciuto, fu preso da corsali catelani, e messo al remo; ma cognosciuto di poi, a Marsilia, fu mandato al re Filippo di Francia, il quale era stato da Bonifazio scomunicato e privo del regno. E considerando Filippo come nella guerra aperta contro a’ pontefici, o e’ si rimaneva perdente, o e’ vi si correva assai pericoli, si volse agl’inganni; e simulato di voler fare accordo con il Papa, mandò Sarra in Italia secretamente. Il quale, arrivato in Alagna, dove era il Papa, convocati di notte suoi amici, lo prese; e benché, poco di poi, da il popolo d’Alagna fusse liberato, nondimeno, per il dolore di quella ingiuria, rabbioso morì.

Fu Bonifazio ordinatore del giubileo, nel 1300, e provide che ogni cento anni si celebrasse. In questi tempi seguirono molti travagli tra le parti guelfe e ghibelline; e per essere stata