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molti popoli, a’ quali fece una orazione contro agli infideli; per la quale intanto accese gli animi loro, che deliberorono di fare la impresa di Asia contro a’ Saraceni; la quale impresa con tutte le altre simili furono di poi chiamate Crociate, perché tutti quelli che vi andorono erano segnati sopra le armi e sopra i vestimenti di una croce rossa. I principi di questa impresa furono Gottifredi, Eustachio e Balduino di Buglò, conti di Bologna, e uno Pietro Eremita, per santità e prudenza celebrato; dove molti re e molti popoli concorsono con danari, e molti privati senza alcuna mercede militorono: tanto allora poteva negli animi degli uomini la religione, mossi dallo esemplo di quelli che ne erano capi. Fu questa impresa nel principio gloriosa, perché tutta l’Asia Minore, la Soria e parte dello Egitto venne nella potestà de’ Cristiani; mediante la quale nacque l’ordine de’ cavalieri di Ierosolima, il quale oggi ancora regna, e tiene l’isola di Rodi, rimasa unico ostaculo alla potenzia de’ Maumettisti. Nacquene ancora l’ordine de’ Templari, il quale dopo poco tempo, per li loro cattivi costumi venne meno. Seguirno in varii tempi varii accidenti, dove molte nazioni e particulari uomini furono celebrati. Passò in aiuto di quella impresa, il re di Francia, il re di Inghilterra, e i popoli pisani, viniziani e genovesi vi acquistorono reputazione grandissima; e con varia fortuna insino a’ tempi del Saladino saraceno combatterono, la virtù del quale e la discordia de’ Cristiani tolse alla fine loro tutta quella gloria che si avevono nel principio acquistata, e furono dopo novanta anni cacciati di quello luogo ch’eglino avevono con tanto onore felicemente recuperato.

Dopo la morte di Urbano, fu creato pontefice Pascale II, e allo Imperio era pervenuto Errico IV. Costui venne a Roma, fingendo di tenere amicizia col Papa; di poi il Papa e tutto il clero misse in prigione; né mai lo liberò, se prima non gli fu concesso di potere disporre