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libro primo. 5

talia, e ritornossi in Austria, dove si morì. Dopo la morte del quale Velamir re degli Ostrogoti, e gli altri capi delle altre nazioni presono le armi contro a Errico e Euric suoi figliuoli, e l’uno ammazzorono, e l’altro costrinsero con gli Unni a ripassare il Danubio, e ritornarsi nella patria loro; e gli Ostrogoti ed i Zepidi si posero in Pannonia, e gli Eruli e Turingi sopra la ripa di là dal Danubio si rimasono. Partito Attila di Italia, Valentiniano, imperadore occidentale, pensò di instaurare quella; e per essere più commodo a difenderla da’ barbari, abbandonò Roma e pose la sua sedia in Ravenna. Queste avversità che aveva avute lo imperio occidentale erano state cagione che lo imperadore, il quale in Gonstantinopoli abitava, aveva concesso molte volte la possessione di quello ad altri, come cosa piena di pericoli e di spesa; e molte volte ancora, sanza sua permissione, i Romani, vedendosi abbandonati, per difendersi, creavano per loro medesimi uno imperadore, o alcuno, per sua autorità, si usurpava lo imperio: come avvenne in questi tempi, che fu occupato da Massimo romano, dopo la morte di Valentiniano; e costrinse Eudossa stata moglie di quello, a prenderlo per marito. La quale, desiderosa di vendicare tale ingiuria, non potendo, nata di sangue imperiale, sopportare le nozze d’uno privato cittadino, confortò secretamente Genserico Re de’ Vandali[Genserico Re de’ Vandali prende Roma.] e signore di Affrica a venire in Italia, mostrandogli la facilità e la utilità dello acquisto. Il quale, allettato dalla preda, subito venne; e trovata abbandonata Roma, saccheggiò quella, dove stette 14. giorni; prese ancora, e saccheggiò più terre in Italia, e ripieno se e l’esercito suo di preda, se ne tornò in Affrica. I Romani, ritornati in Roma, sendo morto Massimo, creorono imperadore Avito romano. Di poi, dopo molte cose seguite in Italia e fuori, e dopo la morte di più imperadori, pervenne l’Imperio di Costantinopoli a Zenone, e quello di Roma a Oreste ed Augustulo suo figliuolo, i quali per inganno