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Libro secondo, Ode X. 81


Lamentâr sempre. Cessa le tenere
    Querele alfine: d’Augusto Cesare
        Più tosto i novelli trofei
        20Canta meco e il nevoso Nifate

E il medo fiume, che aggiunto a’ popoli
    Vinti devolve minori i vertici,
        Ed è fra’ Geloni costretto
        24A ondeggiare tra esigui confini.


X.


Meglio vivrai, Licinio, ove nè sempre
    Tu ti avventuri ad alto mar, nè troppo
    A fuggir cauto le procelle, premi
            4Il lido iniquo.

Aurea mediocrità chiunque ha cara
    Si tien lungi da vil sordido tetto
    Securo, e lungi da invidiata reggia
            8Sobrio si tiene.


6.—Rapisardi, Opere. Vol. V.