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60 | Le Odi di Orazio |
Per riverenza dei Numi i giovani?
A quali altari perdonâr? Tempera
Tu contr’Arabi e Massageti
40A incude altra l’acciaro già ottuso!
XXXVI.
Con incenso e con cetere
Giovi e col debito sangue d’un vitulo
Placar gli Dei che guardano
4Numida: incolume or ei dall’ultima
Esperia a’ cari socj
Baci moltissimi dà, ma al suo Lamia
Più che ad ogni altro, memore
8Che fanciulli ebbero il re medesimo
E insiem toga mutarono.
Non manchi gnossia nota al dì fausto,
Non si risparmi l’anfora,
12Nè, a mo’ de’ Salj, posa i piedi abbiano;