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Libro primo, Ode XXXV. |
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Necessitate fiera precedeti
Sempre, stringendo nel pugno bronzeo
Trabei chiovi e cunei, nè l’aspro
20Raffo manca nè il liquido bronzo.
Te Speme e rara Fede, di candido
Velata, onoran; te non rinnegano
Compagna, comunque mutata
24Veste, avversa aule ricche abbandoni.
Ma il vulgo infido, la putta perfida
Le spalle volta; gli amici schivano,
Asciugati i dogli alla feccia,
28Dal portare ugual giogo fallaci.
Cesare salva, ch’a’ Britanni, ultimi
Dell’orbe, or muove; salva de’ giovani
La recente eletta, agli eoi
32Lidi e al mare vermiglio tremenda.
Oh, delle piaghe, del misfare abbiasi,
Dei fratelli onta! Dura progenie
Che schivammo? Qual colpa intatta
36Noi lasciammo? Onde astenner la mano