Dato altri è da le Furie spettacolo al torbido Marte;
Dell’esizio de’ nauti avido è il mare;
Miste di vecchi e giovani s’addensan l’esequie: a nessuno 20L’implacabil Proserpina perdona.
E me pur Noto rabido, compagno al chinante Oríone,
Precipitò fra gl’illirici flutti.
Deh tu, nocchiero, all’ossa e al capo insepolto di vaga 24Sabbia, maligno, non negarmi un poco!
Euro così, per quanto a’ flutti d’Esperia minacci,
Pieghi senza tuo danno i venosini
Boschi, e merce abbondevole, dovunque è concesso, ti scorra 28Dall’equo Giove e da Nettun, custode
Della sacra Tarento. Non curi commettere frode
Che nocevole quindi agl’incolpati
Figli sarà? Fortuna, dovuta vendetta e vicende 32Fiere serbate ed anche a te saranno.
Io non sarò lasciato con vane preghiere; te nulla
Espíazione scioglierà. Quantunque
Abbi fretta, non lungo l’indugio: ben correr potrai 36Poi che la polve avrai tre volte sparsa. —