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Libro primo, Ode XXVII. | 49 |
Volete io pure trinchi del valido
Falerno? Dica prima d’Opunzia
Megilla il fratel di che piaga,
12Di che strale ei beato perisca.
Ei non n’ha voglia? Nè voglio io bevere
Ad altro patto. Qualunque Venere
Ti domi, non t’arde in ontosi
16Fochi, e in nobile amor sempre pecchi.
Checchè tu abbi, su via, deponilo
Ne’ miei fidati orecchi. Ahi, misero
In quale Cariddi t’affanni,
20Fanciul degno di fiamma più bella!
Qual maliarda, con filtri tessali
Qual potrà mago, qual dio discioglierti?
Da triforme Chimera avvinto
24Te slegar potrà Pegaso appena.
4.—Rapisardi, Opere. Vol. V.