Gli Dei me guardan; agli Dei piacciono
La pietà e ’l canto mio. Qui la Copia
A te verserà dal benigno
16Corno un’onda di onori campestri.
Qui in valle occulta, de la canicola
Schiverai ’l foco; su teja cetera
Dirai di Penelope e della
20Vitrea Circe affannantisi in uno.
Qui all’ombra nappi d’innocuo lesbio
Trarrai; qui pugne con Marte mescere
Tioneo Semelio non osa;
24Nè paura o sospetto aver dèi
Non il protervo Ciro d’un subito
L’iniqua mano cacci, ed in collera
Il serto aderente alle chiome
28E la veste innocente ti strappi.