Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Epigrammi | 347 |
La vernal bruma, d’un suo roseo sguardo
Traverso i vetri il crin bianco t’asperge,
Tramontar puoi sereno, e al fido amore
35Dall’anima inviar l’ultimo sogno.
XIV.
Io tutto chiuso nella cieca terra,
Entro un solito avello esser non voglio:
Seppellite le mie gelide membra,
Ma su fuor della fossa al cielo immenso
5Sorga la fronte mia desiderosa
D’aprica luce. Arder vedrete a notte
Per la pianura solitaria e muta
Una fiamma inconsunta, a cui daranno
L’aure alimento e nova forza i nembi.
10Come ingenue falene al foco ignoto
Verran le plebi derelitte, e viva
Fede e coscienza di sè stesse e ardore
D’universale carità ne’ petti
Dissueti accorranno a poco a poco.
15Niun saprà delle mutate genti