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344 | Epigrammi |
XII.
Non d’amor fiamma impetuosa o nembo
Di titaniche pugne or più rapisce
A sè stesso, o mia cara, il tuo diletto;
Nè da tal fonte più prorompe il verso
5Fervido come lava, onde già l’are
Torbo travolsi e fieri plausi ottenni.
Agiata casa, a cui si schiuda intorno
Ampio aspetto di mari e di colline,
Pregiati libri in rare stampe e onesto
10Censo, onde vachi a’ dolci studj, or sono
La mia prima delizia. Anima schiva
Di traffici e di liti, al dover solo
Devota e ligia all’altrui bene ho in pregio,
Più che gravi battaglie e gloriosi
15Fragori, di cui già troppo si piacque
La fluttuosa gioventù. Nutrita
Da una fede tranquilla indi più tersa
Sgorga la vena de’ miei carmi, a cui
Stagion verrà che attingeran le nuove
20Stirpi, se l’ombra di maligne piante
Più non le invidj, come fa, la luce.