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Epigrammi | 341 |
Amor con me sen viene, e saltellando
Cauto pe’ campi, con sagace mano
20Qualche bel pomo alla mia sete appresta.
IX.
Virtù mi parve, e forse era da pria,
Ma pestifero morbo ora diviene
Questo del mio pensiere abito intenso
Di penetrar le cose, e il come e il quando
5D’ogni minimo effetto, e la ragione
D’ogni forma indagare, e scarnar tutte
Le viventi sembianze, e il verme e il nume
A inesorata anatomia sopporre.
Perfin l’alto perchè (già che l’audace
10Mente un perchè si finge) entro alle cose
Scovar presume, e con solenne sfida,
Poi che indarno il braccò, fremendo il chiama.
Tutta così mi si scolora intorno
La vita, tutto si disforma, e vano
15Re d’un deserto io gemo. Il mio pensiero
Avvoltojo s’è fatto, e ne’ miei caldi
Visceri il rostro insazíato affonda.