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Noi gioverà, tra perigliose prove
Nemici euri sfidando e sirti e mostri,
Ai regni, all’arti, a’ sentimenti nostri
Schiuder vie nuove;
E all’aspre razze, dall’insonne ingegno
Nostro sorprese e da virtù sol dome,
Recar, di civiltà provvido pegno,
L’italo nome.
Venite, amici: l’augurata prora
Ferma alla rada il nostro peso attende;
Già solleva il mattin le rosee tende:
Propizia è l’ora.
Generose virtù, vivo tesoro
Porti il cor vostro d’ideali umani;
Pii strumenti di pace e di lavoro
Portin le mani.
Ma da infingarda ruggine corrose
Non restin qui le nostre spade: ahi, bieco
Destin, che mi costringi a recar meco
L’armi odiose!